giovedì 27 maggio 2021

Recensione "L'estate che ho dentro" di Viviana Maccarini

 Ci sono storie che lasciano il segno.
La storia di Nina è una di queste.

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L'ESTATE CHE HO DENTRO
di Viviana Maccarini
edito Rizzoli



TITOLO: L'ESTATE CHE HO DENTRO
AUTORE: VIVIANA MACCARINI
EDITORE: RIZZOLI
PAGINE: 343
PREZZO: Cartaceo € 16 - Ebook € 9.99

TRAMA

Sparire. È questo l’unico programma di Nina per l’estate. E non perché la sua vita non le piaccia. A dir la verità, la sua vita di prima non era affatto male: scuola, social, amiche e nuoto. Ma di tutto questo, dall’incidente in motorino, è rimasto ben poco. Solo profonde cicatrici, nascoste dalle bende che avvolgono un viso in cui Nina non si riconosce più. Così, mentre i suoi amici fantasticano su dove trascorrere le vacanze, Nina una meta ce l’ha già: Volpedo, lo sperduto paesino in collina dove abita il padre, Gabriel, “uno spirito libero”, come lo definiscono tutti. È il posto perfetto per nascondersi dal resto dell’umanità. Anche se lì Nina non è affatto sola: c’è Tommaso, con i suoi misteri; c’è Alisha, la ragazza del mini-market, e poi c’è Filo, l’amico di una vita, che sa sempre dove trovarla. Quando nella sua mente cominciano a risuonare le parole dello psicologo dell’ospedale, che le ha consigliato di iniziare un diario, Nina ne crea uno virtuale, fatto di video, foto e riflessioni che posta sui social con lo pseudonimo di Mia. E quando i follower cominciano ad aumentare, insieme ai like e ai cuori sotto i post, per Nina è il momento di smettere di nascondersi, sfilare le bende e ricominciare. In un’estate che si porterà dentro per sempre.


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RECENSIONE

Leggendo la trama potrebbe sembrarvi una storia adolescenziale e forse lo è.
Dietro quelle parole, però, si nasconde il passato di ognuno di noi, chi più chi meno.

L'ESTATE CHE HO DENTRO è la storia di Nina, 14 anni e parte del viso sfigurato a causa di un brutto incidente in motorino.
Si sa, quella di Nina è un'età difficile.
La vita gira, quasi tutta, intorno all'apparenza, all'estetica, alla moda, alle compagnie.

Ci sono i giudizi ed i pregiudizi, due avversari micidiali se non hai la forza ed il carattere giusto per combatterli senza paura.

Ed è proprio la paura del cambiamento che terrorizza Nina, tanto da decidere di passare l'estate a Volpedo dove vive suo padre Gabriel, un papà poco presente negli anni ma che sembra essere l'unica via di fuga al momento.

    Nina decide, così, di lasciare le sue amiche più care per rifugiarsi in un paesino che presto le farà riscoprire la voglia di vivere, la voglia di ricominciare da zero, la voglia di conoscere un'altra Nina.

Ed è proprio a Volpedo che Nina incontrerà Tommaso, un ragazzo poco più grande di lei, amico di suo padre.
Tommaso e Gabriel hanno in comune la passione per la fotografia ed è proprio da lui che cercherà di apprendere il più possibile, per poter coronare il suo sogno e magari iniziare a viaggiare.

Il loro primo incontro non è dei migliori ma si sa..le apparenze ingannano ed il loro rapporto farà sognare ed emozionare per l'intera storia.

"E' strano, a volte per sentirci bene abbiamo bisogno che qualcun altro faccia qualcosa per noi. 
Come se non fossimo capaci di farci felici da soli".

Sarà con l'aiuto di Tommaso ed altri pochi amici, tra cui Filo, l'amico di sempre, ed Alisha, che Nina deciderà di riprendere in mano la propria vita, in particolare la fiducia in sè stessa, ripartendo dai social.
Decide di nascondersi dietro il niikname #Miaapregliocchi per raccontare la sua storia.
Dall'incidente, alle cicatrici sul volto, alla paura di non piacere più a nessuno, al tornare a volersi bene ed accettarsi anche se con qualche difetto estetico.
Nina ha la capacità di saper comunicare, di parlare al cuore di ragazzi/e che, come lei, hanno bisogno di nuovi stimoli per ricominciare, per abbattere la sensazioni di essere soli al mondo.

Ma i social sono un'arma a doppio taglio, non è vero?

"I social sono competizione, se non posti niente è come se quel giorno non avessi fatto niente.
Questo è vero, se non accade su Intagram, non è successo. Un classico.
Ma allora perchè lo usiamo?
Secondo me perchè ci sono anche tante cose positive, altrimenti saremmo proprio scemi".

Dietro lo schermo ci sono persone, esseri umani, che a volte cercano solo comprensione.
Ma ce ne sono altri pronti a tirare fuori gli artigli ed a graffiare quella poca autostima che rimane a chi ha solo bisogno di una parola di conforto, di dialogo, di sensibilità.

Nina ci ricorda che "Una faccia è prima di tutto una storia".

L'ESTATE CHE HO DENTRO mi ha ricordato molto un romanzo che lessi lo scorso anno "IO SONO AVA".
Le due storie sono molto simili perchè raccontano, appunto, di due adolescenti che si trovano, dall'oggi al domani, a convivere con una disabilità, rivoluzionando completamente la loro vita, le loro amicizie, le loro abitudini.

Ecco, la storia di Nina mi ha emozionato allo stesso modo.
Una volta terminato il libro, le sensazioni e le emozioni erano pressochè identiche.

Non è questione di età.
Anche una ragazzina può insegnarci a reagire, a sconfiggere le nostre paure, a combattere le nostre debolezze.
Farlo con accanto persone che ti vogliono bene è ancora più importante.

Se avete bisogno di una storia che vi scaldi il cuore, leggete ed amate L'ESTATE CHE HO DENTRO.
Non ne rimarrete delusi.

Buona lettura ;)

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lunedì 10 maggio 2021

Recensione "Come una bussola senza il suo nord" di Veronica Satti

 Nessun dolore, neanche il più invisibile, merita di essere dimenticato.

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COME UNA BUSSOLA SENZA IL SUO NORD
di Veronica Satti
edito Giraldi 



TITOLO: COME UNA BUSSOLA SENZA IL SUO NORD
AUTORE: VERONICA SATTI
EDITORE: GIRALDI
PREZZO: Cartaceo € 16 - Ebook € 7.49



TRAMA

Scarlet apre gli occhi e si ritrova ricoverata nella clinica psichiatrica diretta dal dottor Claymore, il taglio che si è autoinflitta è stato tanto profondo da farle perdere i sensi mettendo a rischio la sua vita. Scarlet, undici anni prima, è stata abbandonata dal padre, frontman di una famosa rock band anni Ottanta, ed entra ed esce dalla clinica per disturbo borderline e autolesionismo. Nella clinica fa amicizia con altre ragazze ricoverate per vari altri disturbi - anoressia, depressione, disturbi della personalità - e insieme creano le Disorders Girls, una sorta di "ragazze interrotte", disregolate come bussole che hanno perso il loro nord. Scarlet, McKenna, Cara, Winnie, Zelda iniziano a conoscersi e a crescere insieme per il periodo in cui sono costrette ad affrontare ognuna il proprio disturbo sotto la guida di psicologi, infermieri e sotto psicofarmaci. Scoprono il valore dell'amicizia, dell'ascolto, del confronto, della fiducia reciproca, e soprattutto del coraggio per farsi aiutare, tra segreti, amori che nascono improvvisi, retroscena inaspettati e storie di vita che affiorano dal passato. Fino a quando un evento imprevisto sconvolge l'apparente quiete faticosamente raggiunta dalle ragazze, che dovranno ancora una volta sopravvivere e affrontare una vita che richiede coraggio e consapevolezza. Ognuna avrà qualcosa da imparare dalle altre e dalle dure prove della vita.


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RECENSIONE

Seguo Veronica da anni, ammiro il suo carattere e la sua voglia di rivincita contro quella vita che l'ha messa a dura prova sin da piccola.

Sono stata felicissima di poter leggere il suo romanzo, mi ha regalato una parte di lei che non dimenticherò.

COME UNA BUSSOLA SENZA IL SUO NORD è un progetto molto importante per lei, ci ha messo il cuore e l'anima nel raccontare ciò che deve essere realmente ascoltato da ognuno di noi.
Perchè nessuno è immune da dolore e dispiacere, tutti abbiamo bisogno ed, ancora più importante, abbiamo il diritto di essere ascoltati, capiti e compresi.

Questa è la storia di un percorso di vita difficile, non sempre comprensibile da parte di chi ha una bocca per parlare, due orecchie sorde e due occhi che fanno finta di non vedere.

E' la storia di Scarlet, una giovane ragazza affetta da una "malattia invisibile", l'autolesionismo, non meno importante e non meno grave di ciò che, invece, affligge le sue compagne di "avventura" in una famosa clinica privata.

Leggerete di giovani ragazze che lottano contro l'anoressia, la tossicodipendenza, la depressione, il bipolarismo, la cleptomania.
Leggerete di cinque anime solitarie che si faranno forza a vicenda, provando a combattere quel male che le sta divorando, facendo perdere loro le bellezze della vita.

Sono sicura che questo romanzo potrà essere d'aiuto per molti giovani in difficoltà, colpevoli di non essere abbastanza forti per vincere da soli la loro battaglia.
E' un romanzo che andrebbe letto attentamente nelle scuole, dai genitori, dalle famiglie.
Non bisogna aver paura di esporsi troppo, bisogna avere paura del contrario..del silenzio, un'arma letale.

Leggendo COME UNA BUSSOLA SENZA IL SUO NORD ho capito che l'unione fa la forza, mentre la solitudine uccide la speranza.

Basta una parola, uno sguardo, un gesto come a dire "Non sei sola, ti comprendo. Sono qui aiutarti, per tendere la mia mano verso di te".

Poche pagine nelle quali è racchiuso un mondo, un mondo da esplorare, proteggere ed amare.

La prefazione è di Francesca Barra, giornalista ed autrice che io stimo ed ammiro da anni, ho letto i suoi romanzi ed amo la sua scrittura piena d'amore e tradizione.

Fatevi e fate un regalo, leggete questo romanzo ricco di speranza.

Buona Lettura :)

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