martedì 19 novembre 2019

Recensione "L'anno in cui imparai a leggere" di Marco Marsullo

Ci sono libri che ti lasciano senza parole.
Ci sono libri che rimarranno per sempre ben custoditi in un angolino del tuo cuore.

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L'ANNO IN CUI IMPARAI A LEGGERE
di Marco Marsullo
edito Einaudi 


TITOLO: L'ANNO IN CUI IMPARAI A LEGGERE
AUTORE: MARCO MARSULLO
EDITORE: EINAUDI
PREZZO: Cartaceo € 18 - Ebook € 9.99

TRAMA 

Niccolò ha venticinque anni ed è innamorato perso di Simona. Cosí quando lei, bella e inquieta, parte mollandogli suo figlio Lorenzo, lui decide di prendersene cura, sebbene quel moccioso di quattro anni non lo abbia mai accettato e di notte lo sbattesse puntualmente fuori dal letto. Niccolò non ha mai fatto il padre, e non sa come gestire capricci, routine, amichetti che giocano a fingersi d'improvviso morti e primi batticuori. In piú, a complicare le cose, ci si mette anche il padre naturale. Riccioli scompigliati e chitarra in spalla, è arrivato dall'Argentina per incontrare il piccolo, e si è installato in casa senza alcuna intenzione di andarsene. Innamorati della stessa donna, lui e Niccolò si detestano, e il bambino non riconosce un ruolo a nessuno dei due. Eppure, giorno dopo giorno, tra litigi e partite a pallone, pigiama party e impreviste abitudini, questi tre «ragazzi» abbandonati imparano ad appoggiarsi l'uno all'altro, per sorreggersi insieme contro il mondo.  



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RECENSIONE

Come sapete io, al 90%, leggo thriller.
Ci sono dei momenti, però, in cui sento il bisogno di leggere storie che riescano a scaldarmi il cuore.

L'ANNO IN CUI IMPARAI A LEGGERE è una di queste.

Questa è la storia di due uomini e mezzo, avendo il terzo ben quattro anni.

Questa è la storia di Niccolò, venticinque anni, giovane scrittore in pieno blocco creativo, neofidanzato di Simona.
Questa è la storia di Lorenzo, alto un metro ed un tappo, figlio ribelle di Simona.
Questa è la storia di Andrèas, venticinque anni, musicista italo-argentino, padre di Lorenzo.

Ciò, o meglio, chi accomuna questi tre giovani uomini è, per l'appunto Simona.

Niccolò e Simona si conoscono in una Libreria di Napoli, alla presentazione del primo e, per ora, unico libro di Niccolò.
Basta uno sguardo per far scattare amore e passione. 
Simona, però, è accompagnata da Lorenzo, il figlioletto nato dalla breve relazione con Andrèas ai tempi dell'Erasmus.
Simona ha sempre sognato di fare l'attrice di teatro ma non è mai riuscita a sfondare dovendosi occupare da sola del bambino.

Mi verrebbe da dire, galeotto fu quell'incontro tra un autografo e l'altro.

Perchè un giorno di fine estate si presenta l'occasione di una vita per Simona, una tournè in giro per l'Italia che la terrà lontana da casa per mesi.

A questo punto entra il gioco il giovane fidanzato, al quale verrà chiesto di occuparsi di Lorenzo durante la sua assenza.

Niccolò, nonostante sia molto titubante, decide di occuparsi di Lorenzo, per amore della sua Simona.

Ecco, da qui inizia il bello!

Il rapporto tra i due parte con il piede sbagliato.
Lorenzo "detesta" Niccolò, si diverte a rendergli i giorni, i mesi, che dovranno passare sotto lo stesso tetto, impossibili.
Musi, capricci, ripicche sono all'ordine del giorno.
Niccolò sembra non azzeccarne una.
La convivenza metterà a dura prova la pazienza del giovene scrittore, ma al piccolo grande amore non si comanda.

Questa storia vi farà ridere, tanto.
Sembra quasi di godersi dei divertenti siparietti comici tra due rivali in amore, in cerca dell'attenzione della stessa donna, con una piccola differenza: l'altezza :)

Non dev'essere facile occuparsi h24 di un piccolo tornado che, tra le altre cose, non è neanche figlio tuo ma si sa...

"I figli sono di chi se ne prende cura, di chi scova un ultimo granello di energia per loro, la sera, dopo una giornata infernale. I figli sono di chi, senza pensarci troppo su e senza una garanzia, si innamora di loro, anche se hanno gli zigomi di un'altra persona".

Ed ora, quest'altra persona verrà a bussare alla loro porta con un solo bagaglio: la sua chitarra.
Stessa fossetta sulla guancia, stesso neo, stessa espressione.
Lui è Andrèas ed è il padre biologico di Lorenzo.

Simona continua a rimandare il rientro, presa dalla sua tournè che dall'Italia si sposterà all'Estero.

Così il complicato rapporto a due, diventa un disastroso e divertente rapporto a tre!

Ciò che ho imparato leggendo questo libro è che l'amore non ha età, forma o colore.
L'amore è universale ed è unico e speciale visto grazie agli occhi di un bambino.

"Chi pensa che per i bambini l'amore non si una faccenda seria, non ha mai notato come si guardano tra loro i bambini che si amano. Quel cataclisma di eccitazione, attesa, felicità immotivate nel riuscire a prendere il proprio giubbotto nell'attimo esatto in cui l'altra fa lo stesso. Dividere un solo istante, a fronte di tutto il resto, sperando che si ripeta identico il giorno seguente".

Passa l'estate, passa l'autunno, arriva l'inverno e l'affetto di Niccolò per Lorenzo cresce a vista d'occhio.
Quel bambino dai tratti italo-argentini diventa il suo mondo, la sua aspirazione più grande, l'amore per un figlio che, però non è suo, seguito dalla voglia di dar nuovamente voce ai suoi pensieri nero su bianco.
Ma lo schermo del Pc rimane bianco, puro, intatto.

 "La verità era che io avevo bisogno di quel bambino, più di quanto lui ne avesse di me".

L'ANNO IN CUI IMPARAI A LEGGERE vi strapperà tante risate, ma state attente perchè le lacrime sono in agguato.
Se vi verranno i crampi dal ridere per 250 pagine, le ultime trenta vi faranno finire la scorta di fazzoletti in dispensa.
Io ho sognato il mio lieto fine, ma i sogni son desideri e non sempre corrispondono alla realtà.

Marco Marsullo ha una scrittura giovane, scorrevole, accattivante con un unico grande pregio: crea dipendenza.

Abbiamo molto da imparare dai bambini.
L'amore nelle sue mille sfaccettature.
Sguardi, parole silenziose, rischieste di amore incondizionato.
Dobbiamo imparare a leggere, per la seconda volta nella nostra vita.

Se avete bisogno di un libro che vi colpisca dritto al cuore,
L'ANNO IN CUI IMPARAI A LEGGERE è, senza ombra di dubbio, il libro che fa al caso vostro.

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martedì 12 novembre 2019

Recensione "Ghiaccio e argento" di Stina Jackson

Un thriller nordico degno di nota.

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GHIACCIO E ARGENTO 
di Stina Jackson
edito Longanesi 


TITOLO: GHIACCIO E ARGENTO
AUTORE: STINA JACKSON
EDITORE: LONGANESI
PREZZO: Cartaceo € 19.50 - Ebook € 9.99

TRAMA

Sono ormai tre estati che Lelle, insegnante di liceo e padre di un’adolescente, trascorre ogni notte alla guida della sua auto. Conosce ogni metro degli oltre cinquecento chilometri della Via dell’Argento, la strada che serpeggia tra gli alberi dell’antica foresta nel Nord della Svezia, al confine con la Norvegia. Quella che il sole di mezzanotte non riesce a illuminare.
Lelle conosce ogni paesino isolato, ogni insediamento, ogni specchio d’acqua.
Sono tre anni che sua figlia è scomparsa, da qualche parte fra il ghiaccio e l’argento, lungo quell’autostrada che d’estate, sotto il sole di mezzanotte, sembra un nastro d’asfalto sulla luna. Lelle ha soltanto l’estate per cercare sua figlia, perché in autunno inizia l’anno scolastico e deve interrompersi. Lelle non ha speranze, eppure la speranza è l’ultima cosa che gli resta.
Meja ha diciassette anni e viene dalla città, ma sua madre l’ha costretta a trasferirsi a Glimmersträsk: un puntino sconosciuto lungo la Via dell’Argento.
Lontana da tutto ciò che amava, Meja è sola e disperata. Finché non incontra qualcuno che può darle più di quanto abbia mai avuto: una nuova famiglia.
Con l’arrivo dell’autunno e la sparizione di un’altra ragazza, i destini di Lelle e Meja iniziano a intrecciarsi in modo indissolubile. E sconvolgente.

 
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RECENSIONE

Ciò che inizialmente ha attirato la mia attenzione è stata la copertina.
Luminosa come il ghiaccio e la neve.
In un secondo momento sono passata alla trama e ne sono rimasta catturata.
L'ho trovata originale ed interessante.

Immaginate una mattina come tante.
Un padre che accompagna la figlia alla fermata del bus, un saluto frettoloso ed un bacio rubato dal vento.
Una cosa normalissima, se non fosse che Lina non salirà mai sul quel bus maledetto e Lelle, il padre, non si perdonerà mai il fatto di non aver aspettato quei cinque minuti insieme a lei.

Sono passati tre lunghissimi anni dalla scomparsa di Lina.
Sono bastati pochi minuti per far si che si volatilizzasse nel nulla, non lasciando nessuna traccia.

Lelle non si da pace, ogni notte ripercorre quella strada per trovare anche solo un indizio che possa portarlo alla figlia od a chi possa aver visto o sentito qualcosa.

Dopo la sparizione della figlia, Lelle perde anche la moglia, la quale vede nel marito la causa del suo dolore.
Per lei, l'unico colpevole è lui.

Da quel giorno la vita di Lelle ha un solo ed unico scopo: ritrovare Lina, a qualsiasi costo.

"Ghiaccio e Argento" è anche la storia di Meja, una ragazza di diciassette anni che si trasferisce con la madre nei meandri di quel bosco che sembra aver inghiottito Lina.

Lei ancora non lo sa, ma la sua vita e quella di Lelle troveranno un punto d'incontro che risulterà fatale per far venir fuori la verità una volta per tutte.

Come dicevo all'inizio la trama è originale ed intrigante.

Leggendo la curiosità di scoprire cosa sia realmente accaduto in quel paesino sperduto è tanta e cresce ad ogni pagina.

L'unica pecca, a mio avviso, è che la storia si fa più "adrenalinica" nella seconda parte del libro.
Per essere un thriller, un buon thriller, la suspanse, la paura e l'ansia ti devono accompagnare per tutta la storia, non solo in parte.

Ecco se fosse stato tutto come nella secondà metà, allora l'avrei promosso a pieni voti!

Diciamo che inizialmente parte un pò con la retromarcia, ma posso dire che può valerne la pena perchè il finale mi è piaciuto molto e mi ha fatto anche scendere una lacrimuccia.

E' impossibile non affezzionarsi a questo padre disperato, bisogna essere privi di cuore per non immedesimarsi nel suo dolore.
Dev'essere straziante non sapere che fine abbia fatto la tua unica figlia e dannarti perchè avresti potuto evitare questa disgrazia.

Con i sè e con i ma, però, non vi va da messuna parte.

E' un libro molto scorrevole, ben scritto e si legge velocemente.

Anche solo per il finale, ve lo consiglio :)

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mercoledì 6 novembre 2019

Recensione "La giostra delle anime" di Francesca Barra e Claudio Santamaria

Ancora una volta, protagonista di questa nuova storia è la 
Basilicata.
Una terra che, grazie alle parole di Francesca, ho imparato ad amare ed apprezzare.

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LA GIOSTRA DELLE ANIME
di Francesca Barra e Claudio Santamaria
edito Mondadori 


TITOLO: LA GIOSTRA DELLE ANIME
AUTORE: FRANCESCA BARRA E CLAUDIO SANTAMARIA
EDITORE: MONDADORI
PREZZO: Cartaceo € 19 - Ebook € 9.99 

TRAMA

Nella Lucania aspra e selvaggia, alle pendici del carattere del Vulture, una donna dà alla luce due bambine, e muore poco dopo. È la terra, che durante il parto trema fin quasi a risvegliare il vulcano Addormentato, a nutrire le piccole e a tenerle in vita, trasmettendo loro un'ancestrale conoscenza segreta, la capacità di vibrare in risonanza con energie profonde e misteriose. Ma sin dall'inizio, per Eva e Anna, questo dono porta con sé l'ombra della maledizione: le bambine finiscono in orfanotrofio, dove sono costrette a vivere indicibili orrori e sono additate come streghe dalle suore per via dei loro capelli, lunghi e Rossi come fiamme. Nell'aspetto Eva e Anna sono identiche, ma in realtà sono molto diverse, come il fuoco e l'acqua: tanto Eva è ribelle e istintiva, quanto Anna è mite e remissiva. Il loro potere si orienterà di conseguenza: Anna diventare una guaritrice al servizio di chi soffre ed Eva una sensitiva capace di comunicare con le anime dei morti ma anche di scatenare distruzione. Il destino le separerà e le porterà a percorrere strade differenti, mettendo a dura prova il legame che le unisce. A Matera, molti anni più tardi, adolescente Angelica, nipote di Eva cresciuta però da Anna, è vittima di nullismo da parte dei compagni di scuola. Sensibilissima ma timida e introversa, è la preda perfetta della ferocia dei coetanei, che la chiamano "la svitata". Quando Angelica scopre di avere gli stessi poteri della nonna, da cui ha ereditato anche i capelli Rossi, finisce nel vortice di un gioco mortale. Riuscirà a sottrarsi al destino e a far convivere in sé la potenza distruttiva del fuoco e la forza di guarigione dell'acqua?


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RECENSIONE 

Sapevo che la scrittura di Francesca non mi avrebbe delusa neanche stavolta.
I suoi racconti, le sue parole sono balsamo per la mia anima.
So che leggendola, torno a stare bene.
 
In questo caso, però, il mio apprezzamento va alle quattro mani che hanno scritto la storia di Eva ed Anna, due gemelle dai capelli rossi, come il vulcano infuocato che è stato testimone della loro nascita.
Sono figlie della Terra, nate con poteri speciali, diammetralmente opposti, che segnano l'ombra della loro "maledizione".

Francesca, insieme al marito Claudio Santamaria, ci riporta nel cuore della Basilicata e delle sue tradizioni e dicerie.

Eva ed Anna sono cresciute nell'orfanotrofio degli orrori, dove vige la crudeltà e non l'amore, la violenza e non il rispetto.

Sono bambine sensibili, molto unite tra loro, nonostante la loro diversità caratteriale.
Eva è ribelle ed istintiva, Anna, al contrario è dolce e paziente.
 Non conoscono l'amore, sono cresciute nel degrado, circondate da cuori aridi e maligni.
L'unico gesto d'affetto che conoscono è quello di pettinarsi a vicenda e farsi la treccia, sia al mattino sia prima di andare a dormire.
Hanno lunghi capelli rossi e per questo vengono additate dalle Suore dell'orfanotrofio come "Figlie del demonio".

La vita delle due sorelle verrà ditrutta e separata in una sola notte.
Eva, per prendere le difese della gemella, con la sola forza del pensiero, appicca un incendio che distruggerà l'orfanotrofio e seminerà intorno a sè morte, orrore e terrore.
Il suo potere, ancora acerbo, segnerà la sua condanna alla solitudine.
Eva si salva, la sola ed unica superstite.

Il destino, però, riunirà le loro vite.

Anna, scampata all'incendio grazie ad un brav'uomo che l'ha trovata e salvata è diventata una "famosa guaritrice".
Un giorno una donna bussa alla sua porta richiamando la sua attenzione, dicendole che una ragazza aveva bisogno di salvare sè stessa ed il bambino che portava in grembo dalle grinfie della ricca famiglia che l'aveva adottata dopo la tragedia.

Non servono altre parole, il legame tra le due sorelle è talmente forte che Anna sa già che la ragazza in questione è Eva.

Eva, la bambina ribelle, quella bambina che seminò morte e terrore solo con il pensiero, darà alla luce Adele.

Adele che crescerà con l'amore di Anna, perchè Eva dopo aver partorito la sua bambina scappa, facendo perdere ogni traccia di sè.

LA GIOSTRA DELLE ANIME è un libro che racconta il legame tra quattro donne, unite dallo stesso loro sangue e dalla magia.

Eva, Anna, Adele e la piccola Angelica, figlia di Adele.

Ed io ho sentito subito un legame con questa bambina che crescerà tra le cattiverie dei coetanei, i quali parleranno di lei come la "sfigata che porta sfortuna".
Angelicà sarà vittima di bullismo e, credetemi, non lo auguro neanche al mio peggiorn nemico.
Ho provato sulla mia pelle la sensazione di schifo che ti lascia addosso la crudeltà umana.
Vivi nell'ombra di quella che potrebbe essere una vita felice, vivi nella paura che la tua vita possa solo peggiorare, facendoti precipitare nel baratro della solitudine più totale.
Gli insulti, le offese, le minacce che stravolgono il corso della tua vita, facendoti chiudere a ricco e trasformare il tuo cuore il un muro di cemento.

Il punto di forza di questa giovane donna è il rapporto con la nonna Anna, dalla quale eredita i lunghi capelli rossi ed un potere che nasce e cresce dentro di lei. 
Il conflitto tra fuoco ed acqua, tra bene e male, con il quale dovrà imparare a convivere.
Ed anche in questo caso, mi rispecchio negli occhi e nel cuore di Angelica, perchè la mia ancora di salvezza in quegli anni bui è stata la mia Nonna, il suo amore e la sua forza mi hanno dato il coraggio di reagire, regalando un sorriso a chi mi augurava il male.

Una storia ricca di significato, che parla al cuore di ognuno di noi.

Mi è piaciuto tanto e non posso che consigliarvelo!!

Grazie Francesca.
Grazie Claudio.

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