Una storia struggente.
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THE GLASS CASTLE - IL CASTELLO DI VETRO
di Jeannette Walls
edito Piemme
TITOLO: THE GLASS CASTLE
AUTORE: JEANNETTE WALLS
EDITORE: PIEMME
PREZZO: Cartaceo € 18.50 - Ebook € 9.99 |
TRAMA
Un padre, autodidatta e sedicente inventore, che spende in poker o
whisky i suoi risparmi e una madre completamente avvinta dal mondo della
pittura sono i riferimenti alquanto disfunzionali di Jeannette e dei
suoi fratelli. Una famiglia atipica, in cui i bambini imparano a
cavarsela da soli e dove l’incoscienza si mischia a un peculiare
concetto di libertà. Ecco, allora, che a soli tre anni Jeannette si
trova per sei settimane in ospedale. Motivo? Ha cucinato degli hot-dog e
si è gravemente ustionata. Una volta tornata a casa, si trova a
cucinare di nuovo gli hot-dog e l’unica differenza dalla precedente
esperienza è la frase, distante e incredibile, pronunciata della madre:
“Hai avuto fortuna a essere tornata già in sella”. Il romanzo è il
resoconto della stralunata quotidianità della famiglia Walls e la
descrizione della voglia di fuggire dei figli. Un ménage familiare fatto
di lezioni scolastiche impartite dal padre, disattenzioni della madre
dedita ai quadri, necessità dei figli di occuparsi di cibo, gestione dei
genitori e cura vicendevole. Sarebbe, però, un errore pensare a questo
libro come a un ferreo j’accuse. La scelta dei figli di andarsene da
quella famiglia non canonica è stata necessaria ma altamente dolorosa.
Rimane poi incrollabile la convinzione di Jeannette d’avere ricevuto dai
genitori un dono preziosissimo: fatto di amore incondizionato e senso
di libertà.
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RECENSIONE
Trovo sempre difficile scrivere una recensione quando il libro mi lascia "senza parole".
Una famiglia "nomade".
Una vita di stenti e rinunce.
Libertà ed indipendenza come valore morale e stile di vita.
Questi, sono a mio avviso, i tratti salienti del romanzo della Walls.
La voce narrante è quella della piccola Jeannette, una delle figlie dei Walls.
Jeannette racconta la sua famiglia "fuori dagli schemi", il rapporto con due genitori poco affidabili ma allo stesso tempo amorevoli (a modo loro) ed il rapporto fratermo che contraddistingue l'intero romanzo.
Leggendo ho, realmente, fatto fatica ad immedesimarmi in questi bambini.
Cresciuti "per strada", senza fissa dimora.
Alimentazione scarsa, vestiario quasi totalmente inesistente.
Valori morali e sociali strambi e senza un senso vero e proprio.
Il bello di questa famiglia, se così posso dire, è il profumo della libertà.
Crescere ed istruire i propri figli alle difficolà della vita, agli ostacoli che si presenteranno nel corso del loro cammino.
Bello ed avvincente.
Emozionante a tal punto che mi sono sentita quasi fiera di aver "conosciuto" dei ragazzi così in gamba, che sono arrivati ad ottenere un'istruzione ed una posizione sociale grazie alla loro costante forza di volontà.
Il senso di queste pagine è semplice, almeno ai miei occhi.
Famiglia.
Un rapporto che, nonostante le mille avversità, non smettere di esistere.
E' proprio il caso di dire che "Se vuoi, puoi".
Basta crederci, basta non smettere di sperare che il meglio possa sempre arrivare.
Merita il vostro tempo, al 101%.
VOTO 9!!
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