giovedì 30 maggio 2019

Recensione "Alaska" di Brenda Novak

Centinaia di serial killer rinchiusi in una clinica federale di massima sicurezza, in Alaska.
Un team di psichiatri pronti a studiarne le patologie.
Prima fra tutti, la dott.ssa Evelyn Talbot. 

*

ALASKA
di Brenda Novak
edito Giunti


TITOLO: ALASKA
AUTORE: BRENDA NOVAK
EDITORE: GIUNTI
PAGINE: 468
PREZZO: Cartaceo € 9.90 - Ebook € 4.99

TRAMA

 Una clinica di massima sicurezza, una tormenta di neve, alcuni fra i serial killer più spietati d'America.
Da un'autrice bestseller del New York Times, ''Alaska'' è un thriller ad alta tensione carico di atmosfera e di colpi di scena.
Stanno accadendo strane cose nel piccolo villaggio di Hilltop, remota località dell'Alaska dove l'inverno è così gelido da ottenebrare le coscienze. Da quando, tre mesi prima, è stata aperta Hanover House, una clinica psichiatrica di massima sicurezza che ospita con finalità scientifiche i più feroci serial killer d'America, nessuno dorme più sonni tranquilli e a nulla servono le rassicurazioni di Evelyn Talbot, la psichiatra trentenne e determinata che dirige l'istituto insieme al collega Fitzpatrick.
Soprattutto quando nella neve avviene un macabro ritrovamento: i resti di una donna, orrendamente martoriata. Per il giovane sergente Amarok è la conferma di ciò che ha sempre temuto: portare un branco di efferati assassini a pochi metri dalle loro case e dalle loro famiglie è stata una decisione estremamente pericolosa. Ma la sua fermezza si scontra con il fascino fragile e misterioso di Evelyn, il cui passato nasconde il più nero e atroce degli incubi.
E mentre una violenta tormenta di neve si abbatte sul paese rendendo impossibili i collegamenti e le comunicazioni, la psichiatra ha più di un motivo per pensare che quel primo omicidio sia un messaggio destinato proprio a lei e che l'ombra del passato la stia per raggiungere ancora una volta.

 *

RECENSIONE 

Partiamo daL principio.
Ho sentito parlare benissimo di questo libro, ho letto più recensioni positive che negative.
Ma, come si sa, la lettura è soggettiva e per me è un No.

Sarà che sono abituata a scrittori del livello (altissimo per me) di Wulf  Dorn e Lars Kepler, ma la Novak non è riuscita a stendermi al tappeto.

La psichiatra Evelyn Talbot ha un passato difficile.
E' sopravvissuta alla furia di Jasper, il suo primo amore che ha massacrato ed ucciso le sue migliori amiche.
Ci è mancato poco che lei fosse la quarta vittima, ma ce l'ha fatta.
Ne è uscita con le ossa rotte ed il suo cuore è diventato impenetrabile.
Da quel terribile giorno il suo obiettivo è quello di studiare la mente dei serial killer, per tentare di capire cosa può portare queste persone, prive di sentimenti ed empatia, ad uccidere a sangue freddo chiunque incroci il loro cammino.

Evelyn è la "mente" di Hannover House, la clinica di massima sicurezza con sede in Alaska, che rinchiude al suo interno centinaia di spietati assassini.

Primo fra tutti Hugo, il quale avrà un ruolo essenziale all'interno della storia. 

La tranquilla cittadina di Hilltop fa da sfondo a due brutali omicidi.
Vengono, difatti, rinvenuti parti scomposte di due cadaveri.
In particolre, una testa ed un braccio (lasciato in bella mostra dentro il letto della dottoressa), appartenenti a due lavoranti di Hannover House.

Inizia, così, la caccia all'assassino.
 
Assassino che farà del suo meglio per mettere in cattiva luce Evelyn ed il suo progetto, tanto da farle girare le spalle dai suoi colleghi, i quali inizieranno ad avere dei dubbi in merito alle sue capacità intuitive, crededola ossessionata dal ricordo di Jasper.

Una figura importante e cruciale all'interno della storia (soprattutto per quanto riguarda la vita privata di Evelyn) è quella di Amarok, il sergente della cittadina macchiata di sangue innocente.

Amarok ed Evelyn uniranno le loro forze per dare un volto all'assassino che sta seminando paura e terrore sia all'interno che all'esterno della clinica.
 
Ora, la trama è bella ed avvinvente ma li si ferma.
 
Come mio solito non ho individuato il colpevole (ma va bene così, è una mia prerogativa :) ), anzi, vi dirò di più.
Arrivando alla fine ho quasi sperato e creduto che l'assassino fosse un altro.
Mi spiego meglio.
Mi sono immaginata un finale tutto mio, che aveva anche un certo senso logico.
 
Se non mi stende al tappeto,
se non mi prende a pugni,
se non mi fa battere il cuore a duemila allora, bè non è il thriller per me. 

Ho trovato i personaggi incasinati, messi li quasi per caso.

Insomma, è stato un flop.

Ovviamente è un mio modestissimo parere, i gusti sono gusti.

*





1 commento:

  1. Ciao :) ho letto il libro, l'ho divorato pur non trovandolo fra i migliori letti. Anche io ho individuato presto il colpevole seppur solo a livello di sospetto fino a quando, a un certo punto, uno dei protagonisti dice una cosa smentendo inconsapevolmente una cosa detta pagine prima dal colpevole, così togliendo ogni dubbio in quanto si beccava una bugia raccontata dal personaggio. L'autrice lascia là l'indizio per il lettore, nessuno dei protagonisti se ne accorge. Ora...il libro l'ho letto in prestito e l'ho restituito...non riesco a ricordare la bugia raccontata dal colpevole...mi sto arrovellando....tu la ricordi? Aveva detto di essere in un posto o di essere andato in un posto mentre poi un altro personaggio dice di averlo visto da un'altra parte, qualcosa del genere. Ne hai memoria?

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