giovedì 12 luglio 2018

Recensione "L'atlante dell'invisibile" di Alessandro Barbaglia

Provate ad immaginare tre bambini,
tre menti fantasiose,
un vecchio quaderno ed un prato immenso.
 
Provate ad immaginare un mondo parallelo,
un mondo abitato da soli sognatori.
 
Benvenuti ne
 
L'ATLANTE DELL'INVISIBILE
di Alessandro Barbaglia
edito Mondadori
 
 
TITOLO: L'ATLANTE DELL'INVISIBILE
AUTORE: ALESSANDRO BARBAGLIA
EDITORE: MONDADORI
PREZZO: Cartaceo €  17 - Ebook € 8.99
TRAMA 
 
 Ismaele, Dino e Sofia hanno quarantadue anni in tre quando nel 1989, in una sera di fine estate, rapiscono la luna in segno di protesta. Vivono a Santa Giustina, un lontanissimo paese fatto di baite di legno ai piedi delle Dolomiti che sta per essere sommerso da un lago artificiale, portandosi dietro tutti i loro ricordi, le gare con le lumache, il prato del castagno, i primi baci. Il progetto della diga risale al 1946. Ai tempi, gli abitanti di Santa Giustina non accettarono di abbandonare le loro case per trasferirsi al "paese nuovo" e rinunciarono ai benefici promessi nel caso di una resa immediata. Si avvicina però il momento dell'esproprio definitivo. Proprio negli anni Quaranta si sono conosciuti Elio e Teresa, e precisamente il 19 marzo 1946, in un bar Sport gremito di una folla accalcata per seguire la cronaca radiofonica della prima Milano-Sanremo del dopoguerra. Senza essersi mai visti né incontrati, Elio e Teresa - ormai anziani e da sempre innamorati l'uno dell'altra e del loro paese vicino a Milano - e i quattordicenni Dino, Ismaele e Sofia sono tormentati dalle stesse domande: "dove vanno a finire le cose infinite?", "dove si nascondono l'infanzia, l'amore o il dolore quando di colpo svaniscono?". E se Elio, per rispondere, costruisce mappamondi dalle geografie tutte inventate e sbagliate - descrivendo così la terra magica dove abita l'invisibile e costringendo Teresa a correggere tutto con puntiglioso realismo -, i bimbi di Santa Giustina via via che crescono si allenano a non smettere di scorgere l'invisibile tra le pieghe del reale e a conservarlo a modo loro, in una sorta di gioco segreto. In una danza fatta di immaginazione, ricordo ed elaborazione del lutto, Teresa incontrerà i bambini diventati adulti nella notte più incredibile delle loro vite: quella durante la quale, per pochi istanti di eternità, riemergerà il paese sommerso di Santa Giustina. E con lui l'amore, il dolore, l'infanzia e tutta la meraviglia che si nasconde nell'invisibile.
 
 
RECENSIONE
 
 Chi l'ha detto che solamente i bambini possono sognare ed immaginare un mondo visibile solo ai loro occhi??
 
L'immaginazione è cosa oramai rara.
 
Siamo tutti troppo impegnati ad affrontare e combattere le difficoltà quotidiane per renderci conto che la fantasia è nostra amica e potrebbe aiutarci ad evadere dalla routine. 

Questa è la storia di tre bambini che inventano un gioco.
Immaginare un mondo tutto loro, fatto di prati, alberi, laghi e mostri.
Un mondo racchiuso dentro un quaderno che chiameranno "L'atlante dell'invisibile", dove andranno a custodire i loro segreti e, perchè no, i loro sogni.
 
Questa è, però, anche la storia di due giovani innamorati che costruiscono mappamondi.
Non semplici sfere di legno.
Si tratta di mondi nati, cresciuti e vissuti nella loro mente.
Sono mappamondi magici, dove la natura viene stravolta dalla loro fantasia.
 
Premetto che ho amato immensamente il primo libro di Alessandro, ovvero LA LOCANDA DELL'ULTIMA SOLITUDINE (Qui la recensione), e posso dirvi che i suoi romanzi sono diversi.
O li ami o li odi, non nel vero senso della parola.
Intendo dire che bisogna avere una buona dose di sensibilità per poter capire a fondo la sua scrittura.

Rimango fedele all'amore di Libero e Viola, protagonisti del suo primo romanzo.

Ho letto volentiri l'atlante ed ho provato ad immaginare, anche solo per un istante, come sarebbe il mondo che in effetti vorrei.
Vorrei un mondo privo di invidia e cattiveria, dove le persone tornino a sognare ed amare.
Vorrei un mondo in cui si rida, tanto e forte.
Vorrei un mondo libero.
 
Io, fossi in voi, un salto nell'Atlante lo farei.
 
Voto 7!!! 
 
*
 
 

 

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